Lunedì Film

Semplicemente i film che adoro…

Il cinema è la scrittura moderna il cui inchiostro è la luce.

Jean Cocteau


Fonte http://www.imdb.com

Film del regista sudcoreano Bong Joon-ho, già autore di Snowpiercer e Okja.

Vincitore di quattro premi Oscar, tra cui quello per miglior film (oscar mai assegnato a un lungometraggio non in lingua inglese prima di questa volta)

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Un film divertente, cattivo, emozionante, a tratti grottesco, colorato e avvincente.

Una vera sorpresa assolutamente da non perdere.

La disperazione dei protagonisti, unita al loro desiderio di rivalsa, mi ha ricordato un film del 1976 di Ettore Scola, con uno straordinario Nino Manfredi: Brutti, sporchi e cattivi.


Fonte http://www.imdb.com
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Un film davvero sorprendente e spiazzante che merita assolutamente tutta l’attenzione che ha ricevuto.


La famiglia Kim, composta dal padre Ki-taek, la madre Chung-sook, il figlio Ki-woo e la figlia Ki-jung, vive di sussidio di disoccupazione in un piccolo e sudicio appartamento seminterrato, facendo lavori temporanei a basso costo e lottando per far quadrare i conti. Una sera, un amico di Ki-woo, Min-Hyuk, che si sta preparando per andare a studiare all’estero, regala alla famiglia Kim una roccia della collezione del nonno, la quale dovrebbe portare loro ricchezza: la famiglia Kim è entusiasta del regalo.

I due amici escono insieme e Min-Hyuk suggerisce che Ki-woo si finga studente universitario per assumere il suo lavoro come tutor inglese per la ricca figlia adolescente della famiglia Park, Da-hye. Ki-woo viene così assunto e approfitta dell’ingenuità della madre di Da-hye per fare assumere anche la sorella Ki-jung, spacciandola per un’affermata artista, non sua parente, che possa fare arteterapia a loro figlio Da-song. 

Con l’obiettivo di far assumere suo padre al posto dell’autista dei Park, la ragazza mette in atto un meschino stratagemma: lo fa licenziare facendo credere ai Park che questi abbia utilizzato l’auto di servizio come luogo di incontro con una prostituta. Il signor Park trova, infatti, un paio di mutandine sotto il tappetino del sedile, messe lì di proposito da Ki-jung. Ki-taek viene allora presentato al signor Park e diviene il suo nuovo autista. Quanto alla governante, Ki-woo scopre grazie a Da-hye che ha un’allergia molto seria alle pesche, approfittandone per far credere alla signora Park che la donna soffra di tubercolosi, complice anche una bustina di ketchup rovesciata sopra ad un fazzoletto che la governante aveva appena buttato via. Al suo posto viene quindi assunta Chung-sook.

Quando i Park lasciano la casa per andare in campeggio e festeggiare il compleanno di Da-song, i Kim occupano completamente la villa festeggiando i nuovi successi, godendosi la bellezza del giardino ed ubriacandosi in salotto fino a sera. 

A quel punto la calma viene rotta dal citofono: è l’ex governante Moon-gwang che supplica Chung-sook di lasciarla entrare per recuperare qualcosa dimenticato nello scantinato, assicurandole che i Park non potranno sapere che lei è stata lì, poiché ha tagliato i cavi della telecamera posta a sorveglianza dell’ingresso. La famiglia decide di farla entrare e l’ex governante si precipita nel seminterrato rivelando dietro una dispensa l’ingresso di un bunker segreto di cui nemmeno la famiglia Park era a conoscenza, essendo stata lei la governante del precedente proprietario della villa, l’architetto che l’aveva a sua volta costruita. Nel bunker appare suo marito Geun-sae che vive lì da anni per scappare dai numerosi debiti e nascondersi dagli usurai. Mentre supplica Chung-sook di mantenere il segreto, la donna scopre la presenza degli altri Kim in casa e minaccia di rivelare ai Park il loro imbroglio grazie ad alcune riprese fatte con il suo telefonino.

Durante la successiva colluttazione, improvvisamente chiamano i Park, comunicando che stanno per rientrare a casa a causa del maltempo. I Kim sistemano freneticamente la casa per farla apparire in ordine e imprigionano la coppia nel bunker: Moon-gwang riesce a fuggire apparendo quasi davanti alla signora Park seduta a tavola, ma viene colpita da Chung-sook, cadendo dalle scale e subendo una commozione cerebrale che si rivelerà fatale. Nel frattempo, la signora Park spiega a Chung-sook che da piccolo, dopo la festa del suo compleanno, suo figlio era rimasto traumatizzato dalla visione di un “fantasma” che emergeva dallo scantinato, ovvero Geun-sae. Dopo una serie di situazioni grottesche, durante la notte, Ki-taek e i figli riescono a lasciare la casa, trovando però la propria abitazione allagata e, pertanto, si vedono costretti a trascorrere la notte fuori casa, in una palestra locale assieme ad altri centinaia di sfollati.

Il giorno dopo, la signora Park organizza una festa di compleanno per suo figlio e invita anche lo staff (ossia l’intera famiglia Kim). Durante la festa, Ki-woo torna al bunker con la pietra regalatagli dall’amico per uccidere i due prigionieri. La pietra ruzzola accidentalmente giù dalle scale e Geun-sae si accorge allora della sua presenza: lo aggredisce di nascosto con un laccio al collo e lo colpisce con la pesante pietra, convinto di averlo ucciso. Ora libero e furibondo per la morte della moglie, Geun-sae afferra un coltello dalla cucina e corre verso gli invitati alla festa, dove pugnala Ki-jung al petto. Nel frattempo il moribondo Ki-woo viene portato fuori dalla villa dalla fidanzatina Da-hye. Quando Da-song riconosce quello che per lui era “fantasma”, ha un attacco epilettico e i genitori ordinano a Ki-taek di accompagnarli in ospedale; questi però, accorre per salvare la figlia. Chung-sook intanto ha una colluttazione con Geun-sae e riesce a trafiggerlo con uno spiedo della griglia. Ki-taek lancia le chiavi dell’auto al signor Park ma, quando si accorge che anche in tale frangente il ricco Park non riesce a nascondere il fastidio per l’odore emanato dall’assassino-reietto, colmo di rancore per la pessima opinione di Park nei suoi confronti oltre che per il totale disinteresse ostentato verso la figlia morente, lo pugnala a morte e fugge dalla scena.

Alcune settimane dopo Ki-woo e la madre, pur condannati dal tribunale, vengono beneficiati dalla libertà vigilata. Ki-jung è invece morta e di Ki-taek si sono completamente perse le tracce. Una sera, mentre osserva la casa dei Park da una collina, Ki-woo nota un lampadario che si accende e spegne di continuo, a intervalli irregolari. Capisce che si tratta di un messaggio scritto con l’alfabeto Morse e riesce a decodificarlo: è il padre Ki-taek a mandarlo. Ki-woo scopre così che ora suo padre vive rinchiuso nel bunker della casa e che è stato lui a seppellire la vecchia governante Moon-gwang nel giardino della villa, quest’ultima venduta ad una famiglia tedesca. Ormai Ki-taek é ridotto a vivere come il defunto Geun-sae: esce dal bunker per rubare del cibo solo quando i coniugi sono al lavoro ed i figli a scuola (anche se deve fare attenzione, poiché la nuova governante è l’unica persona sempre presente). Ki-woo gli manda a sua volta un messaggio dove scrive che troverà un lavoro per pagarsi l’università e laurearsi, guadagnando poi abbastanza denaro da poter comprare la casa e liberarlo, ma sa in cuor suo che il suo proposito è senza speranza.

Fonte Wikipedia

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